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Londra. Mia madre prima mi ha chiamata per chiedermi se voglio andarci con lei. Noi due da sole, come regalo per il mio compleanno. Non era possibile che dicessi di no. Ci andremo ad inizio aprile, sono le prime date disponibili con l’agenzia che ha scelto. E forse meglio così, dato che il mio compleanno è in periodo di esami. Saranno cinque giorni e quattro notti. Mi sembra così impossibile, non ci sono mai stata e sono due anni che non faccio una vacanza. Lei ne ha fatte, ma era sola con suo marito, ed invece ora ci vado io. Io e lei, mamma e figlia, ad esplorare una città così magica e speciale. Non sto nella pelle. 
Del resto, il mio umore rimane metà felice e metà malinconico. Non che qualcosa vada male, ma nemmeno bene. Pensando ad Andrea, al nostro rapporto, mi è venuta in mente una frase. “Ci distruggiamo assieme, ci proteggiamo a vicenda”. Lo pensavo in relazione a ciò che direi se lo psicologo mi chiedesse di nuovo perché sto con lui. Forse questa componente autodistruttiva mi fa comodo. So che non sono sola a distruggermi. So che se sto male mentre lo faccio, lui è con me. Posso bere, mi riporta a casa lui. Posso fumare, mi offre anche una sigaretta in più. Posso tagliarmi, gli piaccio comunque. Posso digiunare per giorni, non può farci molto. Se non ci fosse, non berrei così tanto. Forse mi taglierei di più, ma fumerei di meno, e non sarei così vicina al mondo delle droghe. Ad un passo, un dito. Forse è anche comodità, sapere che con lui posso, che mi protegge, ma non da me stessa. Non che non faccia nulla, parole e tentativi ci sono, ma ormai credo che uno debba salvarsi in primis da solo. Devi voler cambiare, per farlo. Ed a me forse ora va meglio così. Se fossi senza di lui non so come andrei avanti, come riuscirei a mantenere queste “dipendenze”. Forse sarebbe peggio, forse no. Nel dubbio, appena finisco in biblioteca, vado a comprarmi un paio di bottiglie per questa sera e le sere future, che quella che ho a casa è troppo nauseabonda. Ne ho bevuta troppa in un colpo solo, e mi fa vomitare subito. 
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Londra. Mia madre prima mi ha chiamata per chiedermi se voglio andarci con lei. Noi due da sole, come regalo per il mio compleanno. Non era possibile che dicessi di no. Ci andremo ad inizio aprile, sono le prime date disponibili con l’agenzia che ha scelto. E forse meglio così, dato che il mio compleanno è in periodo di esami. Saranno cinque giorni e quattro notti. Mi sembra così impossibile, non ci sono mai stata e sono due anni che non faccio una vacanza. Lei ne ha fatte, ma era sola con suo marito, ed invece ora ci vado io. Io e lei, mamma e figlia, ad esplorare una città così magica e speciale. Non sto nella pelle. Del resto, il mio umore rimane metà felice e metà malinconico. Non che qualcosa vada male, ma nemmeno bene. Pensando ad Andrea, al nostro rapporto, mi è venuta in mente una frase. “Ci distruggiamo assieme, ci proteggiamo a vicenda”. Lo pensavo in relazione a ciò che direi se lo psicologo mi chiedesse di nuovo perché sto con lui. Forse questa componente autodistruttiva mi fa comodo. So che non sono sola a distruggermi. So che se sto male mentre lo faccio, lui è con me. Posso bere, mi riporta a casa lui. Posso fumare, mi offre anche una sigaretta in più. Posso tagliarmi, gli piaccio comunque. Posso digiunare per giorni, non può farci molto. Se non ci fosse, non berrei così tanto. Forse mi taglierei di più, ma fumerei di meno, e non sarei così vicina al mondo delle droghe. Ad un passo, un dito. Forse è anche comodità, sapere che con lui posso, che mi protegge, ma non da me stessa. Non che non faccia nulla, parole e tentativi ci sono, ma ormai credo che uno debba salvarsi in primis da solo. Devi voler cambiare, per farlo. Ed a me forse ora va meglio così. Se fossi senza di lui non so come andrei avanti, come riuscirei a mantenere queste “dipendenze”. Forse sarebbe peggio, forse no. Nel dubbio, appena finisco in biblioteca, vado a comprarmi un paio di bottiglie per questa sera e le sere future, che quella che ho a casa è troppo nauseabonda. Ne ho bevuta troppa in un colpo solo, e mi fa vomitare subito. #anorexiaitalia #anorexiarecovery #secretdiary #selfharmrecovery #suicideprevention #diary #diario #depression #depressione #diariosegreto

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