Controllare, misurare, calcolare, sommare calorie e alimenti.
Pensare, pensare, pensare in continuazione a ciò che si è mangiato e ciò che si mangerà. Aspettare, aspettare, aspettare di mangiare, aspettare aspettare aspettare di calare.
Ossessioni, manie, follie.
L’anoressia è una malattia protettiva, sì ci protegge da noi stesse, dalla nostra storia, dalla nostra follia.
Si resta attaccate alla malattia perchè spesso questa è la salvezza e intanto si muore dentro.
Una malattia-salvavita per affrontare la vita e intanto la rende invivibile.
Ma la vera sofferenza non è la malattia ma ciò che essa cela dentro di sè, ciò che porta nascosto nei gesti e nei movimenti, ciò che non si vede e non si sente, ciò che non si può dire e nemmeno pensare perchè non siamo ancora pronte, perché lì, dietro alla malattia, sta il punto di origine di essa e anche la fine.
Il linguaggio della mancanza per affermare la nostra presenza.
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